Ad un certo punto ho pensato di non scrivere nulla su Nathalie Diaz, poetessa Mojave nata in California. La sua scrittura e il repertorio di immagini che ti mette davanti agli occhi sono un mondo lontanissimo dal mio.
“Scorpioni di luce”, “ocelot intagliato in calcedonio”, “seno pianta di fico”: questi sono solo tre esempi di espressioni intagliate dentro una mitologia sconosciuta che non volevo sgualcire e banalizzare.
La mediazione che ho trovato con me stesso per non tenerla fuori è quella di riportare due minuscoli estratti, sempre tratti da Nuova Poesia Americana. Spero di poter leggere più cose in italiano di questa autrice.
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