Il finale di La Morte del Padre

L’ho già scritto da un’altra parte che Knausgard non risparmia nulla di sé al lettore, intrappolandolo per 500 pagine circa nelle sue introspezioni sul senso del vivere. Poi però si viene rilasciati su cauzione (questo romanzo è il primo di sei) con una riflessione folgorante dedicata alla morte.

Vivere/morte: un verbo in cambio di un sostantivo. Tre correlativi oggettivi che riassorbono l’intero viaggio fatto insieme a Karl Ove. Non so se sono d’accordo con lui, non so neanche se ho capito cosa volesse dirci. So soltanto che quell’ultima frase è un’eco che ogni tanto mi ritorna in testa.

Leggi tutto “Il finale di La Morte del Padre”