La droga ha un ruolo fondamentale in Infinite Jest. Una delle tre linee narrative del romanzo di David Foster Wallace è ambientata proprio in una struttura di recupero per tossicodipendenti: la Ennet House. I residenti della clinica vanno praticamente tutte le sere a incontri di mutuo auto aiuto. Quindi, ci troviamo spesso di fronte a monologhi di persone che parlano delle loro dipendenze. Alcuni di questi sono davvero toccanti, altri esilaranti, come quello che vi propongo qui, che viene pronunciato dall’anonimo ex insozzatore di cessi e ha a che fare con il rapporto tra alcool e stitichezza.
Leggi tutto “Infinite Jest: il monologo dell’insozzatore di cessi”Tag: Infinite Jest
Infinite Jest è un libro gigantesco e complicato, che mi ha letteralmente sconvolto. Credo che farei un torto a David Foster Wallace provando a raccontare di che cosa parla. E il punto forse non è tanto la trama, ma le mille e fischia pagine piene di personaggi caratterizzati in modo superbo, di episodi esilaranti e di momenti di forte angoscia e tristezza.
Non so come abbia fatto una persona sola a mettere dentro un oggetto tutta questa vita. Lo trovo sovrumano.
Dentro questo tag trovate una serie di estratti che possono aiutarvi a familiarizzare con Infinite Jest perché (spoiler), la sua bellezza è direttamente proporzionale alla sua difficoltà.
Randy Lenz e la sua passione per i gatti
Randy Lenz è un tossico della Ennet House con un grave disturbo ossessivo compulsivo legato al qui e ora: deve sempre sapere che ore sono e deve sempre stare a nord. Inoltre, ha gravi crisi di rabbia che impara a risolvere assassinando prima ratti, poi gatti e infine cani.
Insomma, è un personaggio spregevole. Tuttavia, ogni volta che compare in Infinite Jest produce un effetto esilarante. D’altronde Wallace sa come fare innamorare il lettore di brutte persone.
Vi lascio un estratto in cui emerge la grande passione di Randy Lenz per i gatti.
Leggi tutto “Randy Lenz e la sua passione per i gatti”2 film di James Incandenza in Infinite Jest
James Orin Incandenza (JOI, lol) è tante cose. Oltre il padre di Orin, Hal e Mario è anche uno scienziato, il fondatore di un’accademia di tennis e un regista. I suoi film sono molto importanti per la storia, il particolare l’ultimo, Infinite Jest V. Wallace dedica addirittura la lunghissima nota 24 alla sua filmografia.
Nel romanzo, i soggetti di alcuni film di James Incandenza vengono presentati durante la storia, spesso quando il figlio Hal è “in scena”. Sono divertentissimi da leggere. Inoltre, queste idee geniali potrebbero/dovrebbero addirittura diventare film, secondo me.
Ve ne propongo due: La Medusa contro l’Odalisca e Lo Scherzo
Leggi tutto “2 film di James Incandenza in Infinite Jest”Kate Gompert, ossia la depressione in Infinite Jest
Anche Kate Gompert è un personaggio secondario di Infinite Jest. Forse è un po’ più famosa di Ken Erdedy per il suo discorso sulla depressione come un incendio che spinge a buttarsi giù dalla finestra.
È impossibile non affezionarsi a lei a causa del suo modo di muoversi e di guardare, rannicchiata sul lettino di un ospedale psichiatrico o sul divanetto della clinica per disintossicarsi.
Inoltre, il modo di parlare di Kate Gompert è sempre pungente e intelligente, ma allo stesso tempo disperato: ogni volta che appare è come se fosse la personificazione della depressione. Eccovi due estratti.
Leggi tutto “Kate Gompert, ossia la depressione in Infinite Jest”Infinite Jest: Ken Erdedy
Ken Erdedy è uno dei miei personaggi preferiti di Infinite Jest. È solo una comparsa, insieme a molti altri. Anzi, si tratta del primo personaggio secondario che ho incontrato, il primo collegato al centro di riabilitazione Ennet House.
Ken Erdedy è uno dei tanti personaggi secondari di Infinite Jest che viene caratterizzato come un protagonista
La cosa divertente relativa ad Erdedy è che dopo essere apparso nel secondo capitolo del libro scompare per duecento pagine. E il suo ruolo nella storia è pressoché nullo. Non è però l’unico: decine di altre comparse subiscono lo stesso destino in Infinite Jest.
Leggi tutto “Infinite Jest: Ken Erdedy”