Knausgard, La morte del padre (e la nonna ubriacona)

copertina di knausgard, la morte del padre

La morte del padre di Knausgard è un romanzo “spudorato”. L’autore racconta meticolosamente diverse decine di aneddoti su se stesso e la sua famiglia. Molti di questi sono davvero imbarazzanti. Neanche la nonna si salva da questa sorta di sincerità compulsiva. In questo passaggio, mentre l’autore e il fratello puliscono dalla merda (letteralmente) la casa del padre alcolista morto, discutono sul fatto che anche la nonna abbia problemi con il bere. E trovano una soluzione che potrebbe far vincere loro il premio “nipoti dell’anno”.

P.S.: soffermatevi sulle descrizioni nel primo paragrafo. Lo stile è tutto così: faticoso, estenuante, meraviglioso

Adesso era l’aria che sovrastava il bacino del porto a essere striata di pioggia. Un attimo dopo cominciò a picchiettare sulla finestra proprio davanti a me. Goccioloni pesanti che presto si misero a scivolare lungo il vetro creando sulla sua superficie forme tremolanti. La nonna passò dietro di me. Non mi voltai, ma i suoi movimenti riempirono comunque la mia coscienza quando si fermò, prese il telecomando, lo premette e andò a sedersi in poltrona. Posai lo straccio della polvere e andai da Yngve.

“È pieno di bottiglie anche qui,” mi disse indicando con un cenno del capo il buffet che occupava in lunghezza tutta la parete. “Ma il servizio e il resto sono in buono stato.”

“Ha chiesto anche a te se abbiamo l’abitudine di bere? Me lo avrà domandato dieci volte da quando siamo arrivati. Minimo.”

“Sì,” rispose. “La questione è se non sia il caso che si beva un goccetto. Non ha certo bisogno del nostro permesso, ma è quello che ci sta chiedendo. Quindi… tu che ne pensi?”

“Cosa stai dicendo?”

“Non l’hai ancora capito?” disse alzando nuovamente la testa. Sulle sue labbra c’era un lieve sorriso privo di gioia.

“Capito, cosa?”

“Vuole qualcosa da bere. È disperata.”

“La nonna?”

“Sì, che ne dici, gliene diamo un po’?”

“Sei sicuro che le cose stiano così? Io credevo che fosse il contrario.”

“Anch’io lo pensavo all’inizio. Ma in fondo è scontato se ci rifletti bene. Lui ha vissuto qui a lungo. In che altro modo la nonna avrebbe potuto resistere?”

“È un’alcolizzata?”

Yngve si strinse nelle spalle.

“Il punto è che lei adesso vuole qualcosa da bere. E che ha bisogno della nostra autorizzazione.”

“Cazzo. Che inferno è questo posto.”

“Sì. Ma tanto che differenza fa se ora si beve un goccetto? In fondo è come se fosse sotto choc.”

“Allora cosa facciamo?”

“Be’, le domandiamo semplicemente se ha voglia di un drink. E ne beviamo uno con lei.”

“Okay. Ma non subito, vero?”

“Stasera, quando finiamo, glielo chiediamo. Come se non ci fosse niente di speciale.”

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